Storie pazzesche : briciole di critica
Sei brevi storie in Argentina . ( Produttore Pedro Almodovar)
Nulla dell’iconica terra del tango . Normalmente simile a tante altre dell’occidente .
Un film senza effetti speciali, ma che fa spettacolo sollecitando lo stupore dello spettatore .
Incredibili, ridicole, paradossali, ironiche .
Tutte apparentemente diverse e sostenute dallo stupore che riescono a suscitare .
Tuttavia legate da un elemento di fondo .
La violenza . Ognuna di esse è una storia di una qualche violenza .
In un caso fisica, in altro psicologica .
Perpetrata dallo Stato o dai genitori, dal marito o da sconosciuti .
Ma qui la violenza non è senza senso, immotivata cifra di una modernità terrificante .
È la conseguenza di un moto che parte da un amore .
Amore filiale o genitoriale, dell’amante o del narcisista, per finire all’idealista .
Amori delusi, traditi e offesi a cui i protagonisti rispondono con la passionalità e la radicalità di una anima argentina che solo qui traspare appena senza mascherare il carattere che accomuna tutti quei diversi generi di amore .
Tutti apparentemente diversi, ma invece tutti uguali nella loro matrice egoistica .
Ecco la traccia delle diverse storie. Ecco la matrice della modernità .
L’amore, ultimo territorio che unisce l’umano al divino, è solamente amore per se stessi .
Ed inevitabilmente approda alla violenza .
Nello stupore .