La nave bianca della Grimaldi sullo sfondo azzurro del mare. La vita del navigante. L’arrivo in porto. Le gru di banchina sullo sfondo della città e dei suoi rumori . Poi, improvvisamente, Montevideo. È qui che ha inizio il rocambolesco. Ma oltre alla commedia c’è di più. C’è la finzione della vita. Papaleo neppure la guarda e nemmeno ci ragiona sopra . Ma è lì, dentro alle vite e alle storie.
E a proposito di finzione ecco l’etimo:
1. simulazione, falsità, doppiezza, ciò che è fatto o detto ma non è vero: parlare senza finzioni; agire con finzione; la sua è tutta una finzione
2. creazione fantastica: finzione poetica; finzione scenica, cinematografica, l’illusione della realtà creata dal teatro, dal cinema.
Onda su onda é un campionario della finzione come creazione fantastica. Gegè finge di essere un artista di successo. Ruggero, il cuoco, vive sulla nave per sfuggire al passato e così finge una vita che non è la sua. Ma finge anche il capitano che vorrebbe comandare navi da crociera e ha paura dell’acqua. E non finge l’attrice? O la conduttrice del programma? E Finzione é il programma televisivo che organizza una finto concerto di Gegé per fargli incontrare la sconosciuta figlia. E dalla finzione nascono gli equivoci e le atmosfere comiche. ( mi viene in mente la comicità di Totò, concittadino di Papaleo)
Ma non è il Cinema finzione per antonomasia? Il film é, tra le righe, un omaggio al cinema. Ma al contempo Papaleo fa cinema e cioè commedia dellequivoco e fotografia. A me sono piaciute le immagini del porto di Montevideo, l’aria naïf, gli equivoci surreali, l’umorismo demenziale.
Forse non sarà un film polifonico o una esplosione di pathos. Forse non c’è abbastanza suspense. Magari c’é uno scollamento tra la vita di Nave e Montevideo.
Tuttavia, tuttavia……….ci si diverte.