Perdonatemi se salterò a piè pari il tema centrale del film, ovvero le frustrazioni che un padre trasforma in aspettative per la figlia.
Mi soffermerò solo sullo sfondo.
Partirei dall’ospedale lindo e pulito in cui lavora come medico Romeo, onesto e stimato professionista, per accompagnarvi nel suo quartiere d’epoca socialista, degradato e sporco: sono gli estremi in cui oscillerà la sua morale messa alla prova dal desiderio di “creare un futuro” alla figlia, fuori dalla Romania troppo corrotta. Una metafora dell’ambiguità e della dicotomia che scandiscono la sua vita.
A Romeo toccherà di accettare compromessi poco morali per dare un futuro alla figlia in un paese più etico. Una contraddizione, una inversione scopo-mezzo.
Tuttavia la figlia si rifiuterà di accettare di scendere a patti con il “sistema rumeno”, e la madre pure. In qualche modo le donne ne escono meglio degli uomini dalle vicende della vita, a quest’ultimi è lasciato il lavoro sporco.